Arcipelago della Maddalena – Bocche di Bonifacio
19 Dic 2016Giorno 1° – Cannigione – Caprera (Cala Coticcio) – La Maddalena (Porto Massimo):
La prima giornata di navigazione si apre alla scoperta dell’isola di Caprera. Dichiarata riserva naturale per la varietà degli uccelli marini che la abitano (gabbiano reale, cormorano, falco pellegrino), Caprera ha legato il suo nome a quello di Giuseppe Garibaldi patriota e combattente dell’800, uno dei padri dell’indipendenza italiana che l’acquistò nel 1855: la sua casa, dove egli morì nel 1882, è diventata museo e sacrario. In conseguenza di queste memorie, l’isola è anche monumento nazionale.
L’isola di Caprera è interamente compresa nel parco nazionale Arcipelago di La Maddalena, un’area protetta marina e terrestre di interesse nazionale e comunitario. In particolare la zona marina di fronte all’area di Punta Rossa, estrema propaggine a sud dell’isola, è un’area a massima tutela ambientale, con cala Andreani e la spiaggia del Relitto. La dorsale orientale dell’isola è zona terrestre a protezione integrale, mentre l’area marina antistante Punta Coticcio, compresa Cala Coticcio, una delle spiagge più famose dell’arcipelago dove potrete fermarvi per fare un bagno, è protetta con provvedimenti dell’ente gestore del parco nazionale. Dopo pranzo, si salpa per raggiungere una delle cale che l’isola vi offre: Cala Garibaldi (leggermente aperta al Maestrale) oppure Spalmatore/Porto Massimo sulla costa est della Maddalena dove potrete anche trascorrere la notte.
Giorno 2° – Santa Maria – Budelli:
Sulla costa meridionale di Santa Maria, si apre la spiaggia più rinomata e bella dell’isola, Cala Santa Maria, oltre 200 metri di sabbia bianchissima estremamente sottile: una delle spiagge più famose dell’arcipelago per i colori del mare che le danno una connotazione Caraibica. Dietro la spiaggia è il Padule, una piccola palude di acqua salmastra in cui nidificano numerose specie avicole. Non lontano da qui, Dal faro di Punta Filetto, raggiungibile da un sentiero che si parte da Cala Santa Maria, si gode uno splendido panorama su tutto l’arcipelago e sulle Bocche di Bonifacio.
Con 2 miglia di navigazione, potete raggiungere Budelli con la sua famosa spiaggia rosa (divieto di sbarco) dove troverete a disposizione dei comodi gavitelli. E’ così chiamata per il colore della sabbia, formata da gusci di animali marini sminuzzati dal mare. E’ consigliabile la visita al canale tra le isole detto Porto della Madonna, con la spiaggia del Cavaliere e il suggestivo passo degli Asinelli che unisce S. Maria a Razzoli. L’isola di Razzoli non possiede spiagge paragonabili a quelle finora descritte, ma scoscese scogliere, dominate dal faro. Molto bella la Cala Lunga nel lato sud-ovest dell’isola.
Giorno 3° – Lavezzi (Cala Lazarina):
Con solo 8 miglia di navigazione si arriva a Lavezzi. Dopo una sosta nella baia tra Budelli e Razzoli, in un posto d’incanto chiamato il “Porto della Madonna” nel primo pomeriggio si salpa per raggiungere la prima isola Corsa, Lavezzi. Più propriamente è nota come i Lavezzi, intendendo il gruppo di scogli e di lotti emersi che la compongono.
L’isola, generalmente considerata di straordinario valore naturalistico e di grande bellezza, è oggetto di intensa frequentazione turistica: le sue principali attrattive sono le acque, le cale, l’avifauna e la flora (sia emersa che acquatica). Il suo territorio fa parte della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio.
Vicinissima all’isola di Cavallo, condivide con questa uno stretto passaggio scoglioso, in passato teatro di numerosi naufragi, uno dei quali, quelle della fregata francese La Sémillante nel 1855, causò la morte di circa 700 marinai.
D’allora il Faro di Lavezzi veglia su questo stretto e su queste magnifiche isole di granito. Il più bell’ancoraggio dell’isola è a Cala Lazzarina ben protetta e ridossata. Siamo già nelle Bocche di Bonifacio, zona di straordinario valore naturalistico e di grande bellezza dove gli appassionati delle immersioni subacquee potranno facilmente imbattersi nella grande famiglia delle cernie brune che vive stabilmente ad una profondità che varia dai 35 fino ai 18 metri
Giorno 4° – Bonifacio:
Dopo la giornata trascorsa a Lavezzi si salpa per Bonifacio che si colloca in una posizione eccezionale all’estremità meridionale della Corsica e si erge su una straordinaria località di mare.
Bonifacio è una meravigliosa cittadella dai vicoli ripidi e stretti costruita a 70 metri di altezza sulle falesie di pietra bianca modellate dal vento e al mare: domina con la sua bellezza le acque turchesi delle Bocche di Bonifacio ed è circondata da una serie di magnifiche spiagge dalla caratteristica acqua cristallina come la spiaggia di Rondinara, di Balistra, i Golfi di Santa Manza, di Canetto e del Petit Sperone.
Sarà un piacere perdersi nei vicoli che salgono fino al centro dove sarà possibile trovare taverne in cui gustare le specialità culinarie corse.
Giorno 5° – Cavallo – Marmorata:
Nel tragitto verso la costa sarda, una tappa è l’isola di Cavallo, situata a Nord di Lavezzi, ed è collegata ad essa da un tratto di mare splendido, ma con molte secche. E’ un’isola privata, caratterizzata dalla presenza di molte abitazioni progettate dal famoso architetto francese Jacques Couelle. Si tratta tuttora di una meta molto esclusiva che vede spesso la presenza di numerosi VIP. Nella baia ad est si potrà sostare per una pausa pranzo ma l’isola offre diversi ridossi tra i quali scegliere.
Si riparte per compiere le circa 8 miglia che mancano per raggiungere Punta Marmorada oppure poco più avanti Santa Teresa di Galllura.
Giorno 6° – Isola di Spargi:
Si salpa verso l’isola di Spargi , Cala Corsara, dove non c’è solo una bellissima spiaggia circondata da due altrettanto scenografici promontori rocciosi, ma c’è da scoprire un pezzo di storia antichissima e scorci di natura entusiasmanti. Si attracca al vecchio molo militare, ristrutturato di recente e, avviandosi verso la spiaggia, si giunge al piccolo complesso di dune che forma il lato orientale dell’arenile. Sulle dune c’è una gran varietà di piante pioniere ed in primavera è un vero tripudio di colori e rarità; si prosegue verso La Maddalena nella vicina Cala Francese dove si possono visitare i resti degli stabilimenti della vecchia cava di granito, ormai in completo abbandono: la cava rappresentò una delle più importanti attività economiche dell’isola. In alternativa si può trovare ormeggio a Cala Gavetta, in centro al paese di La Maddalena.
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